LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Carlo Rossi
Radetsky 1848

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Radetsky 1848

 

E mentre tu suoni

E a capodanno

Batti le mani

Non ti domandi

Chi fossero quei semplici

Abbruciati un tempo

Figli di un mondo

Che stava nascendo

E come oggi

Non capiste l’incontro

Non serve trovare

L’ingegno per  scrutare

Che sui libri di studio

Non c’è riscontro.

Abbruciati come le case

Di tutto un paese

Colpevole solo

Di amare il suo

Suolo.

 nessuno - 11/12/2015 08:25:00 [ leggi altri commenti di nessuno » ]

Per l’occasione venne usato anche un tipo nuovo di arma che prevedeva l’impiego di diverse canne e palle incendiarie sparate da un supporto, che poi i russi perfezioneranno e chiameranno organi di Stalin. Gli austriaci le avenano imparate dai cinesi, leggendo anche il Milione di Marco Polo

 Franca Alaimo - 10/12/2015 22:42:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

La crudeltà come fil rouge della Storia? La massa che nessuno ricorda e che più patisce il male? Sì, la storia non è affatto una "magistra vitae"; non lo è perché l’uomo è sempre il medesimo impasto di fango e di cielo.
Non hai sentito che si parla di nuovo di usare le bombe atomiche per risolvere il problema dell’Isis?

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
 
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.